La bocca del Pozzo o grotta grande del Ciolo o più semplicemente grotta delle Ciole, a causa della presenza di corvi in loco è tra gli scenari senza dubbio più suggestivi dell’ambiente rupestre e marino. La “ucca tu puzzu” può essere visitata in questo modo: innanzitutto, si raggiungono degli scogli, successivamente un sentiero tortuoso tra i massi ci porta a questo incanto. Sono indimenticabili i giochi di luce dello specchio d’acqua, della trasparente e gelida piscina che può essere raggiunta attraverso una breve apnea. Anche la bocca del pozzo come la grotta del soffio basa la sua bellezza sulla comunicazione tra un bacino di acqua dolce sorgiva e l’acqua salata dell’Adriatico.Â
Scrive il naturalista Parenzan: “Lo sviluppo della grande cavità è di circa 120 metri e la volta va abbassandosi man mano che ci si addentra, fin dove un blocco di frana divide la grotta in due corridoi bassi e irregolari…sono state trovate anche ossa di piccoli mammiferi – ciò conferma che la grotta è stata abitata dall’uomo – oltre che vari cocci, frammenti di ceramica dipinti rosso e nero, del tipo eneolitico pugliese e una selce con breve peduncolo tipo raschiatoio.”Â