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Medea e i suoi figli

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apr
15
I Mitici scogli di Punta Ristola: Medea e i suoi figli
Giasone, comandante della spedizione degli argonauti, partì per consegnare il vello d’oro al re lasciando la moglie Medea addormentata su un’isola con i suoi tre figli. Al risveglio apprese  della partenza del marito. Pensando di essere stata tradita fu accecata dall’ira della vendetta. Si imbarcò con la rabbia nel cuore su una veloce galera insieme con i suoi figli: voleva assolutamente raggiungere il condottiero. Durante il viaggio la terribile Medea maturò un sanguinoso stratagemma: uccidere i figli per non vedere in loro l’immagine e il ricordo del padre. A Giasone, intanto, giunse la notizia della folle intenzione della moglie decisa a fare a pezzi i figli per non lasciare eredi. Una ragione più che valida per Giasone di invertire la rotta e inseguire la moglie. Appena questa avvistò, nei pressi di Leuca, la nave del marinaio, per paura di essere raggiunta dallo stesso, attuò il folle gesto. Doppiata Punta Meliso, si dirige verso la zona del tempio pagano di Batios nelle vicinanze di Porcinara. Qui consuma il crudele disegno, prende i tre figli, li sgozza e li getta nel glauco mare di Punta Ristola. Gli Dei, di fronte a tanta crudeltà umana, ebbero compassione per quelle giovani speranze greche e trasformarono i corpicini innocenti in scogli, i più belli di tutta l’insenatura. Punta Ristola e la scogliera vicino la zona Porcinara, se da una parte testimoniano il folle gesto di una mdare insana, dall’altra, ripropongono, con la limpidezza dell’acqua e la bellezza naturale di un angolo del mare, l’innocenza e la purezza della vita dei figli di Giasone. Gli Dei hanno voluto così premiare il sacrificio di creature innocenti. I pescatori, oggi, descrivono quel luogo come un dolce riferimento in cui le onde del mare nel lambire la costa avvertono un senso di rispetto e di delicatezza per ciò che gli scogli rappresentano: corpi di bimbi vivi nel tempo.

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